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"Ragazzi non fatevi incatenare nella caverna (cfr. Mito della Caverna di Platone), non riducetevi a vivere delle ombre proiettate su di essa illudendovi che questa sia la realtà! Uscite finchè siete in tempo e vivete fino in fondo le gioie e i dolori della vita reale, fatta di relazioni autentiche, di verità e di perdono. Non gettate via la vostra libertà e lucidità di pensiero regalandola ai telefonini, agli spinelli, alle droghe, all'alcol, alla pornografia, alle slot maschine o a qualsiasi altra dipendenza". Così Gianpietro Ghidini è entrato nei cuori dei circa 400 ragazzi del Galilei ...continua

 

che lo hanno ascoltato attenti e commossi in Aula Magna il 3 maggio 2017. Le sue parole non potevano scivolare addosso a chi era in sala, perchè Gianpietro era il papà di Emanuele ed Emanuele era un ragazzo solare di 16 anni che nel 2013 è morto a causa di un francobollo di LSD offertogli da "amici" ad una festa di compleanno. Si è ucciso in preda alle allucinazioni buttandosi nel fiume Chiese dallo stesso identico punto dove 10 anni prima, insieme al padre, aveva liberato il suo pesciolino rosso: da qui il nome della Fondazione "Ema Pesciolinorosso". Gianpietro ha parlato ai ragazzi con gli occhi del suo Ema, senza giudicare, nè insegnare, ma mettendosi a nudo e condividendo con i ragazzi del Galilei la sua onda rivoluzionaria che già ha coinvolto centinaia di migliaia di adolescenti in tutta Italia. Dopo la morte del figlio la missione di Papà Gianpietro, ex manager di successo, diventata quella di far scoprire ai giovani che il loro valore è sempre e comunque grande; che è più importante concentrarsi su quello che si ha piuttosto che su quello che manca; che è molto meglio vivere una vita in 3D "fuori dalla caverna" piuttosto che farsi abbindolare dalla visone piatta delle ombre dentro di essa, liberandosi cioè da qualsiasi dipendenza per affrontare con sincerità e coraggio relazioni autentiche con amici, parenti, insegnanti; che gli errori fanno parte della vita, ma bisogna saperli riconoscere e correggere anche chiedendo aiuto; che i momenti difficili che ognuno prima o poi attraversa sono il cemento dei pilastri della propria vita; che -come lui dice e
testimonia in prima persona- non bisogna arrendersi mai perchè se "l'uomo è uno scolaro, il dolore è il suo maestro" (cit. Mahatma Gandhi). L'importanza e la forza di questa missione, recepita e riportata con entusiasmo da uno studente di terza che aveva ascoltato Gianpietro a Mezzolombardo l'autunno scorso, non è certo sfuggita all'IISS Galilei, scuola vicina alla vita reale dei ragazzi, e non è sfuggita in particolare al Prof. di religione Salvatore Montalto. Montalto durante lo svolgimento delle sue lezioni aveva già affrontato in modo diffuso il discorso sui possibili "perchè" delle dipendenze e, facendo propria la richiesta di molti suoi studenti, aveva già in serbo di far loro conoscere qualcuno che questo dramma e dolore lo aveva attraversato. Ecco dunque che, grazie all'appoggio della Dirigenza e alla stretta collaborazione con alcuni genitori, ha organizzato l'incontro con Ema Pesciolinorosso coinvolgendo tanti studenti quanti i posti disponibili in Aula Magna.
La dimostrazione che i contenuti dell'evento sono stati molto apprezzati è arrivata subito: la sera stessa all'incontro aperto alla cittadinanza, organizzato dall'Associazione genitori del Rainerum e in particolare dalla sua Presidentessa Serena Cavada, in un teatro già gremito, diversi studenti del Galilei hanno voluto reincontrare Papà Gianpietro insieme ai propri familiari, mentre alle udienze generali dei giorni immediatamente successivi sono stati molti i genitori che hanno voluto ringraziare la scuola per l'iniziativa didattico-formativa organizzata. Commossi e gratificanti sono stati anche i racconti che molti genitori hanno fatto direttamente al Prof. Montalto sulla reazione dei figli al loro ritorno a casa. Ora ci auguriamo che Gianpietro Ghidini possa ritornare al più presto all'IISS Galilei per incontrare gli studenti che ancora non hanno avuto la possibilità di ascoltarlo, anche se c'è da scommettere che molti dei ragazzi che lo hanno conosciuto in questi giorni si rimetteranno in fila per poterlo rivedere. Come si può vedere dai video allegati ed articoli, anche i media hanno seguito con particolare interesse Ema Pesciolinorosso al Galilei, al Rainerum (sia la mattina del 2 maggio con gli studenti che la sera del 3 con la cittadinanza) e a Merano (la sera del 2 maggio), dove l'organizzazione degli incontri su un tema così delicato e importante per tutti è stata possibile grazie alla sinergia tra enti, insegnanti, alunni e genitori.

Silvia Cavini
 
 
 
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